Quando due anni fa il mio moroso ha espresso la volontà di seguire il corso per ottenere il patentino dei funghi, ammetto di essere stata un pò scettica. Nella mia testa i fungaioli figuravano come anzianotti in pensione con la camicia a quadrettoni e il cesto di vimini.
Ma poi ho capito che si poteva diventare quel tipo di persona già alla “veneranda” età di 27 anni. Col passare del tempo e con una serie di outfit da far invidia al nonno di Heidi, ho incominciato ad appassionarmi a queste lunghe passeggiate del sabato mattina alle ore più improbabili (quello scellerato mi butta giù dal letto alle 5!!!) dentro boschi infiniti alla ricerca dei piccoli tesori.
Senza contare la soddisfazione iniziale di mangiare qualcosa che ci si è procurati da soli, sempre nel rispetto del bosco. Man mano che le montagne di funghi si accumulavano in cucina ho affinato la mia tecnica nel preparare uno straordinario risotto ai porcini.
Il risultato è un risotto ricco e saporito dove la dolcezza del porcino è esaltata, non coperta.
Per godere al meglio della sua cremosità bisogna mangiarlo immediatamente, appena pronto, ancora meglio se accompagnato da un bicchiere di vino bianco fresco!
Suggerimento per il risotto perfetto:
lasciare il risotto piuttosto bagnato, si asciugherà durante la mantecatura.
8. Spegnere la fiamma, aggiungere la noce di burro di soia/margarina e mescolare bene il risotto, fino a farlo sciogliere. Una volta sciolto, aggiungere il grana vegano a pioggia e continuare a mescolare. Servire il riso abbastanza bagnato per evitare che si secchi troppo.
9. Servire il risotto. Decorare con prezzemolo fresco e i funghi saltati alla fine.
Buon appetito
e ricordatevi: un buon piatto vale più di mille parole!